Eccoci qua, dopo le numerose richieste si apre ufficialmente questo blog che ha come scopo principale descrivere esperienze, sensazioni e cose strane di un erasmus in una pazza Barcelona.
Ormai sono passati una decina di giorni e ricordarsi tutto è un pò difficile, vedrò di fare un piccolo riassunto cercando di non scondarmi niente.
Incomincia tutto il 17 settembre alle 11 circa all’aeroporto Marco Polo, in quel momento c’erano solo due certezze, la destinazione e che la tipa con il vestito grigio era una gnocca di quelle che nella vita ti capita di vedere al massimo una decina di volte, non di più. Il mio più grande timore era che al check-in non mi facessero esportare la mia coffè machine ma poi nessun problema, si può partire. Un volo tranquillo, nessuna perturbazione o quant’altro, le uniche cose da segnalare sono il numero impressionante di piscine che ci sono a barcelona, una casa su tre non ce l’ha, e quest’uomo sui cinquanta vestito con giacca e cravatta che a mio avviso si era portato con sè la sua escort personale, una biondina molto buona sui 25. Si scende dall’aereo e qui incominciano le prime prove, non si spiaccica una parola di spagnolo e l’inglese risulta essere molto arruginito, ma nessun problema, tra parole e gesti capisco che autobus devo prendere, destinazione Placa Catalunya.
A questo punto la prima cosa da fare era trovare un posto dove passare la notte, all’ufficio d’informazione mi danno una piccola cartina con segnato dove posso trovare un pò di ostelli e così mi avvio alla ricerca di un letto sulla rambla, c’era un disastro di gente, soprattutto turisti, ma quello che subito mi ha colpito sono i vari artisti di strada che stanno ai bordi della rambla alla ricerca di qualche spicciolo. Un’altra cosa strana è che in pieno centro, nel bel mezzo della rambla, ci sono dei baldacchini che vendono galline, assurdo. Alla fine mi ritrovo davanti al Kabul, un ostello che avevo già trovato in internet ma il cui nome non mi dava fiducia, nonostante questo mi sono deciso ad entrare e mi è subito piaciuto, tutto in legno con uno stile che ricorda un pò le birrerie irlandesi, e così anche la seconda prova era superata, avevo un letto per dormire. Non sapendo cosa fare e non conoscendo nessuno mi sono messo in un tavolino dell’ostello a leggere ovviamente la gazzetta dello sport e avendo sete decisi di prendermi una birra, qui ebbi subito la prima bella sorpresa, ero arrivato al momento giusto, l’Happy hour, 2 birre da mezzo a 2 euro, era incominciata bene.
Sono stanco di scrivere e mi fermo qui, domani continuero nel mio racconto.
Hasta luego!!
mari
….Direi che hai cominciato bene Meolaa!!;)
baciii
gazz
Ciao Splendido, racconto splendido ma mancan le foto più interessanti! la gnocca dell’aeroporto e la biondina stile escort! 😀
gero
ottimo inizio… adesso parti con i racconti interessati!!!
Bella dior!!!
Giada
sei tutto matto te!!!
Cosce
Ti prego….Dimmi che quello vestito da pulcino gigante non sei tu!!??!!
Va beh che in Italia si fatica a trovare lavoro….ma fino a Barcellona per ridurti così….;)