Lunedì mattina ore 09:30,suona la sveglia, preparo le valige e mi appresto al check-out da questo ostello, non vedevo l’ora di tornare al Kabul, ma prima dovevo andare all’uni per farmi registrare dall’internatinal welcome point (IWP) e per la mia prima lezione in spagnolo, così lasciate le mie cose in custodia alle due recepsionist italiane vado all’uni, qui trovo una moltitudine di erasmus venuti per la stessa mia cosa, c’erano anche un grupetto di italiani da Pisa e dintorni, però questi se la tiravano un pò data la presenza anche di due ragazze, così non mi soffermai più di tanto con loro. Sistemate le carte con l’IWP, mi attendeva la mia prima lezione, ma a sorpresa, la giornata era dedicata alla presentazione dei corsi e della scuola, bene lo studio poteva attendere un altro pò di giorni. Ora mi spettava di fare la cosa che attendevo di più nella giornata, tornai all’Ideal youth hostel, mi ripresi le valigie e finalmente potevo tornare a casa, nel mio Kabul, qui apparte chi ci lavora, non conoscevo più molte persone, se n’erano andati via in molti, perciò era arrivato il tempo di farsi nuovi amici. Subito, appena arrivato nella mia nuova camera conobbi un’americana, si chiamava Rosetta, pensate che questa se ne stava in giro per tre mesi in Europa da sola, incredibile, così con lei andai nel bar del Kabul per un paio di birre, ma qui la situazione degenerò, era arrivato il momento del gioco che vi ho già spiegato nella prima puntata di questo blog, solo che questa volta eravamo in molti ma molti di più, così lanciato da questo gioco decisi di andare in disco con il resto dell’ostello, questa sera la destinazione era l’Opium. Essendo non troppo vicino prendemmo tutti il taxi, mi ritrovai assieme a due inglesi ubriachissimi e ad un altro ragazzo che pensavo fosse svizzero in quanto stava sempre con i 4 svizzeri già citati in precedenza nel mio blog, rimasi sorpreso quando di colpo nel taxi incomiciò a parlarmi in italiano, si chiamava Massimo ed era di Ragusa, un tipo molto sveglio e che parlava molto bene l’inglese visto che se ne è stato 6 mesi in Irlanda. Arrivati alla ciutadella olimpica, sul lungo mare, all’ombra di due torri molto molto alte, scendiamo dal taxi e ci troviamo davanti l’Opium, da subito ebbi l’impressione che fosse un posto un pò da gente con i soldi, girava addirittura la voce che due sabati prima era stato avvistato il signor Franckie Lampard. Era arrivato il momento di entrare, ovviamente gratis, il posto era molto bello, sembrava mezzo vuoto ma in realtà di gente ce n’era, solo che essendo abbastanza grande e avendo su un lato della disco, quello che dà sul mare, un’intera vetrata con un adiacente zona esterna, questa disperdeva un pò lo sguardo. La musica non mi piaceva molto però non ho mai visto delle donne così belle, mi sono innamorato almeno 8 volte al minuto, tra bariste e cubiste, non sapevi dove guardare, mi dispiace non aver fatto foto che documentano questo ma la batteria mi aveva abbandonato, tornerò per poi farvi mirar questo. Chiunque, ad ogni termine che definisce un qualcosa, abbina un’immagine sulla base delle proprie esperienze che pone degli standard e in certi casi anche dei pregiudizi, sicuramente quando avete letto cubiste, nella vostra testa sarà apparsa l’immagine di una donna praticamente senza vestiti, invece queste cubiste erano diverse, di “classe”, si presentavano con vestiti molto lunghi e scoperti nella misura giusta, non c’era volgarità ma pura esaltazione della bellezza di queste donne..
M.M.